Itinerari  religiosi nella  pianura  tra Scalenghe e Castagnole.

 

Un documento del 1037 evidenzia che il territorio castagnolese era compreso nella Contea di Torino: primi Signori di Castagnole furono i Vescovi di Torino cui seguirono, nel XIII sec, i Conti di Piossasco; nel XVIII sec passò ai Savoia.

Il Medioevo ha lasciato a Castagnole alcune notevoli testimonianze.

La Chiesa di S.Pietro ebbe titolo di Pieve; fu fondata intorno all’anno 1000 ed è citata da un documento di Landolfo, vescovo di Torino nel 1037.

L’interno a tre navate conserva due antichi affreschi che raffigurano S. Apollonia e la Madonna col Bambino, pregevole pittura del XV sec. di scuola jacqueriana, attribuita al Maestro di Cercenasco. 

 

Tra Castagnole e Scalenghe sorge un ampio cascinale che conserva i resti del Monastero di Buonluogo, fondato nel 1190. Questo monastero femminile giunse rapidamente a controllare un ampio territorio.

Nel 1303 passò alle dipendenze dell’ Abbazia Cistercense di Casanova (Carmagnola). Gli abati imposero una severa clausura alle monache, costringendole nel 1597 a trasferirsi nel monastero di S. Andrea di Chieri.

I Cistercensi trasformarono in grangia parte dell’edificio.

Del nucleo antico, sono ancora riconoscibili la Cappella di S. Maria con il campanile, una croce in ferro (XII sec.?) , il refettorio ed un’antica balconata in legno di pino.

 

IL ‘600 ed il ‘700 sono documentati da Chiese e cappelle.

La Chiesa parrocchiale di S. Rocco fu eretta come ex voto dopo la peste del 1630.

All’interno si conservano altari barocchi,dipinti ottocenteschi di Oddino Morgari, un pulpito del 1754 oltre a due bassorilievi marmorei di Amedeo Lavy, primo incisore di Sua Maestà e allievo di Antonio Canova.

 

La chiesa di S.Bernardino (XVIII sec, confraternita dei Battuti Bianchi) conserva una statua in gesso della Madonna, opera del Lavy ed una copia della statua argentea,posta nella chiesa della Consolata di Torino.

 

In fondo a Via Roma si trova la piccola  cappella  di S. Giovanni Battista, del 1700.

In Via Alfieri si snoda un curioso itinerario: è possibile ammirare alcuni affreschi devozionali dell’800 e del ‘900. 

 

CAPPELLE

Nella visita pastorale del 1752 venivano elencate (oltre a S. Bernardino e S. Giovanni, gia menzionate) le seguenti cappelle, tutte funzionanti almeno il giorno del santo al quale erano intitolate:

Cappella San Chiaffredo, antica cappella seicentesca di forma rettangolare, con un piccolo porticato sulla facciata per riparare i viandanti. Fu abbattuta circa 30 anni fa per realizzare la circonvallazione; il parroco volle che al posto dell’antica cappella ci fosse un monumento religioso che ricordasse San Chiaffredo: venne quindi edificato  un piccolo pilone con la statua del santo, che venne però rubata.

 

Cappella di Sant’Anna, settecentesca, costruita in modo “orientato” secondo l’antica tradizione cristiana. Oggi la strada per None passa dietro l’abside di tale edificio, mentre un tempo vi passava davanti la strada vicinale che la collegava con l’abitato. Venne restaurata a metà dell’ 800.

Cappella della SS. Trinità in frazione Oitana; già citata nel 1826 negli ordinati comunali. Per alcuni anni al suo interno si svolsero le lezioni dell’unica classe elementare ed il cappellano era anche il maestro di questa scuola rurale.

 

Le grandi cascine di un tempo avevano sempre una propria cappella, un po’ come segno esteriore di distinzione da parte del proprietario ( spesso dei nobili o degli ecclesiastici) ed un po’ poiché essendo la distanza con la chiesa parrocchiale sempre notevole, le famiglie dei massari erano scomode a recarsi alle funzioni religiose; si preferiva quindi inviare un sacerdote a celebrare nelle cascine.

Le cappelle nelle cascine erano:

- Cascina Monastero cappella dell’Assunta  (Il monastero sorse nei pressi dell’incrociotra le strade Scalenghe-Castagnole-Piobesi e la None-Virle che allora seguiva il tracciato oggi identificabile in None-Mottette-S. Anna-Monastero-Virle)

- Cascina Gariglietta  cappella Santa Teresa

- Cascina Maimino cappella  Sant’Eutrofia

- Cascina Motette cappella  San Pietro (nel 1585 già citata nel “registro dei possedimenti” dell’archivio comunale e risultante nel 1594 di proprietà di Violante dei conti Piossasco-Scalenghe)..

- Cascina Motta cappella Sant’Anna.

 

PILONI

- Pilone Gravella in strada vicinale tra la cascina Caviglia ed il rio Ologna. E’ un pilone di grosse proporzioni con il tetto in lose di pietra, posto sull’antica via che univa Castagnole a Virle, prima dell’attuale strada rettilinea.

Su questo antico tracciato probabilmente medioevale, si trovano ben 5 piloni a distanze pressoché uguali:

- il pilone del Pascolo della Croce sito all’incrocio per Scalenghe;

- Il pilone di S. Antonio nei pressi della cascina Monastero, affacciato sulla strada che porta a Scalenghe, ripitturato recentemente dal pittore Galassino di Asti;

- il pilone Gravella, già menzionato (tutti e 3 si trovano in territorio di Castagnole).

Poi, l’antica strada superava il rio Ologna con un ponte in grossi mattoni, tuttora esistente, e veniva ancora marcata da due piloni:

- il pilone detto di Viassa

- il pilone di S. Sebastiano in prossimità del cimitero di Virle.

 

In direzione Nord- Nord/Est si trovano:

- il pilone S. Giuseppe sulla strada verso Piobesi, dopo la fornace. Si racconta che venne fatto costruire per un voto, dopo una furiosa grandinata;

- il pilone Faletto con S. Michele Arcangelo,S. Grato, S.Teresa e Madonna Immacolata, ridipinto nel 1990 si trova sulla strada verso Tetti Cavalloni-Piobesi, vicino alla cascina Motta;

-il pilone della Madonna Immacolata, vicino alla cascina Salvagno sulla strada per Carignano.

 

In Castagnole si trovano il pilone alla Madonna, in Via Torino, costruito in occasione dell’anno santo 1954 ed il pilone con la Madonna e gli Evangelisti, in Via Diaz, recentemente restaurato.

 


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