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ITINERARIO MTB in CUMIANA

 

Km 40               Buon Ciclista Esperto

Pedalabile in salita        95%

Pedalabile in discesa     99%

Cumiana – Maritani – Canali Bassi – Picchi – Porta – Ciom – Oreglia – Tussiot – Villanova – San Gervasio – Villar – San Valeriano – Tavernette – Madonna della Neve – Cappella Verde – Enta – Trucco Levrino – Guardia – Berga – Galli Alti – Colletta – Verna – Bastianoni – Grange – Magnina – Pradera – Picchi – Cumiana

Questa volta si pedala proprio a casa mia! Il comune di Cumiana è situato in un’ampia conca circondata da colline boscose: è facilmente intuibile che ciò significhi la possibilità di esplorare il territorio in sella, lungo un vero e proprio anello che tocca alcune delle numerosissime frazioni collocate qua e là.

L’itinerario è percorribile in entrambe le direzioni, tenendo però conto del fatto che vi sono dei tratti di salita da affrontare con la bici al fianco.

Dalla piazza centrale ci dirigiamo verso il corso Vittorio Veneto, dopo di che svoltiamo a sinistra, oltrepassando i campi da tennis e salendo lungo strada Gabriella. Arrivati alla frazione Maritani, pieghiamo verso il basso ed abbandoniamo l’asfalto dopo un strettoia, attraversando l’Hisbaret Ranch ad andatura moderata. Giunti alla fine dei recinti, svoltiamo a sinistra, pronti a “tuffarci” in discesa su di un single-track che ci permette di superare un vallone (detto dell’Ausurda) e risalire sull’altra sponda. Scendiamo per un brevissimo tratto, poi pieghiamo verso sinistra, proseguendo fino ai Canali Bassi. Ci teniamo sulla destra ed usciamo dalla borgata; poco dopo riprendiamo a salire a sinistra, con un rapporto molto agile per riuscire a superare un vero e proprio “muro”! Dopo un punto solitamente fangoso, siamo alla chiesa di Santa Brigida. Su asfalto, raggiungiamo la frazione Picchi: prima seguitiamo diritto, poi pieghiamo a destra ed infine a sinistra, attraversando la borgata (occhio alla brusca curva!). Risaliamo all’asfalto e, dopo pochi metri di discesa, svoltiamo a destra. Un breve tratto pianeggiante tra i boschi di castagno ci porta quindi a costeggiare una pineta, dopo aver tralasciato la pista che sale al Pilone dei Picchi.

Bisogna essere pronti a cambiare rapporto, infatti una netta svolta a destra ci costringe ad una brusca breve rampa. Il sentiero prosegue poi in piano e diventa molto stretto; attenzione al superamento di un ruscello, spesso “traditore” poiché il canalone in cui scorre è coperto di foglie secche. Risaliti in sella, continuiamo nel bosco e poi al margine di alcuni frutteti. La produzione della frutta, soprattutto mele, è un’attività ancora importante in quest’area. Raggiungiamo la borgata Porta e svoltiamo a destra sulla strada asfaltata. Saliamo al Ciom ed attraversiamo il torrente Rumiano nei pressi di una fontana piuttosto frequentata. Dopo pochi metri inizia la discesa, parallela al torrente, su di un single-track che corre nel bosco. Un breve tratto più impegnativo di discesa, poi raggiungiamo una pista che guada il Rumiano alla Fons Ersilia.

Svoltiamo a destra per attraversare nuovamente il torrente e scendiamo su fondo sconnesso verso gli Oreglia. Transitati nel cortile della borgata, giriamo prima a sinistra e subito dopo a destra, imboccando una stradina che corre tra le case. Risaliamo paralleli ad un muraglione e troviamo nuovamente il fondo naturale. Subito dopo un pilone votivo (Pilone del Tussiot), ci fermiamo per dare uno sguardo alla conca di Cumiana.

Accompagniamo la bici a mano per salire sul “Sentiero dei Morti”. Non facciamoci spaventare dal nome! Una leggenda narra che nel Medioevo i monaci portavano i loro morti seguendo questa via fino all’antico cimitero di San Gervasio. Noi riprendiamo a pedalare per questo divertente single-track, e sfioriamo un altro punto leggendario, il “Bal d’le Masche” (ballo delle streghe), un gruppo di giganteschi massi nascosti tra i castagni. Si dice che qui le masche si riunissero per i loro riti magici…

In prossimità di un dosso, pieghiamo a destra intorno ad un ceduo di castagno; attenzione al tratto successivo, piuttosto tecnico a causa delle rocce. Ancora una discesa, poi pieghiamo verso l’alto, ignorando la pista che scende. Siamo in prossimità dei ruderi dell’antico castello della Costa, di cui rimane un muro merlato semi nascosto dalla vegetazione. Raggiunto un sentiero parzialmente invaso dai rovi, scendiamo costeggiando una recinzione e ci immettiamo sulla strada sterrata. Trovato l’asfalto, ci dirigiamo verso il basso fino ad un bivio, dove svoltiamo a destra; l’ennesimo saliscendi ci porta nuovamente all’asfalto, che seguiamo in salita per un breve tratto. Dopo aver piegato a sinistra, prima in piano e successivamente in discesa su di una pista erbosa, perveniamo a San Gervasio, dove possiamo osservare l'antico campanile romanico.

Continuiamo il nostro percorso svoltando a destra; scendiamo bruscamente e ci teniamo a sinistra quando troviamo un bivio. Senza possibilità di errore, sfrecciamo in giù fino ad una strada asfaltata, che seguiamo per risalire al Villar. Tenendoci a sinistra (altrimenti si entra in un cortile!), saliamo tra le case e torniamo nel bosco. Seguiamo ora un piacevole sentiero che, dopo alcuni saliscendi non troppo impegnativi, ci porta a San Valeriano, luogo di preghiera e meditazione.

Allontanandoci ancora dal nostro punto di partenza, proseguiamo a destra verso Tavernette, che raggiungeremo dopo essere passati nel bosco di querce, poi in una landa a brugo e ginepri ed infine tra i vigneti. Questo tratto è particolarmente suggestivo d’autunno, grazie alle diverse tonalità di colori che si presentano ai nostri occhi. Saliamo fino al centro della frazione, dirigendoci alla chiesa, altro buon punto panoramico. Adesso imbocchiamo un sentierino che in due curve ci porta nuovamente all’asfalto. Scendiamo quasi fino alla strada provinciale per Pinerolo, ma pieghiamo a sinistra poco prima di raggiungerla, imboccando la pista ciclabile di recente realizzazione, che collegherà Piossasco a Pinerolo. La seguiamo per alcuni chilometri tra i campi, svoltando a destra dopo aver oltrepassato un ruscello e proseguendo sempre sulla pista riservata alle biciclette che corre parallela alla strada statale.

Dalla chiesetta di Madonna della Neve raggiungiamo la Cappella Verde, dopo aver attraversato la via Provinciale; qui abbandoniamo la pista ciclabile, che continua alla nostra destra. Quella percorsa era la metà meno impegnativa del nostro percorso: adesso ci aspettano le “grandi salite”. Volendo tornare a Cumiana, proseguiamo su asfalto prima, quindi su sterrato, e ci dirigiamo verso il centro, mantenendoci paralleli alla strada provinciale, che percorreremo dal bivio di Pieve.

Altrimenti, al primo bivio dopo la Cappella Verde, continuiamo svoltando a destra tra i campi di soia, mais e grano, oltrepassiamo la cascina Enta ed il ponte sulla confluenza dei torrenti Rumiano e Chisola. Un tratto in salita lungo la Strada Vecchia, poi nuovamente a destra verso il Trucco Levrino. La strada scenderebbe nuovamente, ma noi pieghiamo a sinistra, pronti a passare ad un rapporto più agile. Davanti a noi si erge infatti una rampa micidiale prima di arrivare alla Cappella della Guardia.

Ci siamo meritati una sosta sul muretto antistante la chiesa, per guardare il panorama: Cumiana, ma anche la catena delle Alpi. Da sinistra individuiamo le prime cime delle Marittime, poi la Bisalta, il gruppo dell’Argentera, il Monviso.

Con la bici a fianco, ci apprestiamo a salire lungo una pista dal fondo estremamente sconnesso e dalla forte pendenza. In autunno questa parte del percorso ci regala colori unici, grazie alla fioritura del brugo. Possiamo poi risalire in sella per un tratto, poi una nuova rampa, di pochi metri, quindi incontriamo una pista che scende: questo è uno splendido collegamento con le strade che corrono in cresta a partire la monte San Giorgio. Noi la imbocchiamo nella direzione opposta, e la seguiamo fino alla frazione Berga, attraversando un tratto particolarmente suggestivo, mai troppo freddo, neanche in inverno!

Paesaggio autunnale: vista da Cumiana verso le Alpi Marittime

Passati tra le case, su asfalto raggiungiamo un bivio: i bikers più esperti possono dirigersi a destra, sapendo però che alcuni tratti di salita sono impraticabili in sella a causa del cattivo stato del fondo. Si sale fino ad un bivio, dove si piega a sinistra; si prosegue ora tra le alte erbe che fiancheggiano il sentiero, poi a piedi si imbocca un sentierino che sale sulla destra, molto rovinato dall’acqua. Tenendoci in quota sotto Truc le Creste, continuiamo pedalando fino ad un bosco di betulle, dopo di che la strada inizia a scendere. Bisogna tenersi a sinistra al bivio, abbandonando la cresta. Alcune curve nel bosco ed arriviamo a monte della Cappella della Colletta.

Chi invece avesse scelto la via più facile, scende su asfalto, per piegare poi a destra su di una strada dal buon fondo. Oltrepassata una casa isolata, si procede in piano e si arriva ai Galli Alti. Attraversiamo la strada che conduce alla parte alta della borgata e ci portiamo verso ovest, per salire su asfalto alla Colletta. La nostra ultima fatica è rappresentata dai 4 km di salita fino alla Verna (la fontana è sotto la chiesa, tra le case), dopo di che scendiamo ancora su asfalto ai Bastianoni. I bikers più esperti qui potranno attraversare la borgata in direzione Ronco (La Ronc). Prima di raggiungere questa località, in corrispondenza di una curva si imbocca sulla destra una stretta pista oggi usata per la raccolta della legna. Dopo un primo traverso piuttosto impegnativo a causa del cattivo stato del fondo, le condizioni migliorano ed attraversiamo con un sentiero in piano un’isola di brughiera. Nei pressi di una vecchia casa abbandonata ritroviamo la strada, che scende alle Grange, poi alla Magnina, un vecchio ricovero dei carbonai. In pochi minuti siamo all’area attrezzata della Pradera (fontana!), dove ritroviamo l’asfalto; alla nostra sinistra è situata la sede del Parco Montano Tre Denti – Freidour.

Raggiunta la frazione Picchi, proseguiamo verso Cumiana, ricollegandoci con la strada che scende dai Bastianoni, passando dalla frazione Ravera. Dopo la borgata Maritani, arriviamo nel centro del paese, contraddistinto dalla maestosa Ala del Mercato.

 

E’ stata realizzata una serie di itinerari sul territorio della Comunità Montana Pinerolese Pedemontano, segnalata con frecce in legno e cartellini riportanti il colore attribuito a ciascun percorso. La mappa che illustra l’intero tracciato è disponibile in tutti i Comuni della Comunità.

 

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